Curiosamente la matematica, se la consideriamo fuori dall’ambito scolastico, è sempre più al centro dell’attenzione; a partire dalle pubblicità che quotidianamente ci bombardano attraverso i mezzi di comunicazione di massa (assi cartesiani per scarpe, potenze per linee telefoniche, simbolo di infinito per automobili) , nei nomi scelti per i prodotti più disparati (profumi che si chiamano "P greco" o "Teorema") e nei film ("A beautiful mind", "Enigma", "Genio ribelle"riferiti a personalità matematiche) nel nome delle auto ( Uno,sedici,cinquecento,seicento ecc. ) nei nomi dei cantanti o gruppi musicali ( Zero Assoluto, 883 ecc) numeri presenti su vestiti e accessori….. La matematica insomma suscita in noi un certo fascino, evoca immagini, esprime sempre qualcosa ( essendo un vero e proprio linguaggio).
Essa, dunque non può essere soltanto quel complesso di regole e operazioni che ci aiutano nella vita pratica di tutti i giorni , e nemmeno soltanto un insieme astratto di concetti da imparare per non prendere un brutto voto a scuola. La matematica è anche un universo pieno di magia: sotto i più comuni ragionamenti matematici, che facciamo quotidianamente quasi senza pensarci, si nascondono proprietà dalle implicazioni sorprendenti.
Per usare una metafora, nuotiamo come pesci in un mare fatto di numeri; credo che qualsiasi nostra azione, ogni nostro pensiero, è contrassegnata da una cifra o da una enumerazione: i numeri ci circondano, scandiscono il nostro essere ed operare nel mondo. I numeri svolgono tra le varie funzioni quella di misurare il tempo (minuti, ore, giorni, anni), le distanze (centimetri, metri, chilometri), i nostri caratteri fisici, le nostre possibilità economiche e i nostri guadagni, le finanze pubbliche e le rate, le targhe delle auto e i codici delle assicurazioni, l'altezza delle case, quella delle montagne e la profondità dei mari, il peso e la grandezza degli oggetti, i numeri telefonici ecc.
La scienza moderna ci permette di entrare in contatto numeri grandissimi- quando misuriamo in anni luce le profondità astronomiche - e infinitesimali.
A questo punto mi chiedo: da dove vengono i numeri? La risposta l’ho trovata documentandomi su un neuropsicologo britannico, che ha a lungo lavorato anche in Italia, e ora insegna all'University College di Londra, Brian Butterworth, che ha dedicato un libro al tema del rapporto uomo-numeri e alla loro origine nella mente umana (Brian Butterworth, Intelligenza matematica, ed. Rizzoli). L’autore si interroga sulla provenienza dei numeri, quando e perché abbiamo cominciato a contare, e in quale misura essi rappresentano un dono della natura o sono invece un prodotto del nostro adattamento al mondo. Per Butterworth i numeri sono la base, anzi la materia prima del nostro pensiero. “Non potremmo rappresentarci il mondo se non in termini numerici “. Egli è convinto che già a livello del nostro genoma disponiamo di un "modulo numerico", ossia "un meccanismo innato di classificazione del mondo" in termini di quantità, un processo automatico che solo per una anomalia cerebrale possiamo non avere (è il caso di un difetto genetico, come il daltonismo, detto "acalcolia").
Addirttura sostiene che "tutti contano”... perché i nostri cervelli sono dotati di speciali circuiti per categorizzare il mondo in termini di numerosità... Neonati di appena una settimana sono capaci di categorizzare il mondo in questi termini e bambini di qualche settimana... sanno addizionare e sottrarre!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!E’ incredibile!
Inoltre secondo Butterworth, sono i geni a codificare lo sviluppo del nostro personale Modulo Numerico. Infatti, l'uomo ha iniziato a contare, utilizzando un sistema di numerazione, usando come numeratori le parti del proprio corpo prima le dita delle mani poi dei piedi, il naso, le orecchie ecc. "L'uso delle dita per contare - spiega - è intimamente collegato allo sviluppo dei normali concetti di numerosità, e quindi il fatto che le rappresentazioni delle numerosità nel cervello siano vicine alle rappresentazioni cerebrali delle dita" rappresenterebbe un segno della radice biologica del nostro concetto di numero”.
Se volgiamo lo sguardo al passato, c’era già chi nel 600 pensando alla matematica disse che è tutto ciò che ci circonda, in quanto tutto è matematica ed è l’alfabeto dell’Universo. Il signore in questione era Cartesio.
Guardandomi attorno per rilevare la presenza dei numeri nel quotidiano ho capito quanto la matematica sia davvero sempre presente, siamo immersi in ogni istante in una grande quantità di numeri.!!!!!!
Aggiungerei che il monitor del computer è stato assemblato seguendo leggi matematiche, funziona grazie a da leggi fisiche che senza la matematica non avrebbero senso.
Il computer ha un codice macchina che si basa sul sistema di numerazione binario. Per non parlare del fatto che è una specie di antenato della calcolatrice, ma come è successo per il cellulare ha finito per assumere diverse funzioni opzionali che hanno poi aperto molte strade...
Un altro esempio? La musica che si ascolta è matematica. Il "linguaggio delle note" è un modello matematico! Anche per quanto riguarda il suono in generale si può parlare di leggi fisiche che descrivono il comportamento delle onde sonore, leggi che si rifanno pur sempre a modelli matematici...
Inoltre, sono convinta che dietro ad ogni numero c’è sempre la richiesta di risoluzione di un problema. Quindi, per soddisfare un’esigenza anche banale del vivere civile occorre porsi un problema la cui soluzione più sintetica è un numero.
Infine, la nostra società si serve di numeri per classificare, uniformare anche situazioni come le malattie, i divorzi, e la delinquenza (rappresentando la sintesi estrema della rappresentazione della realtà) che non vengono più indicate come sofferenze individuali ma come costi per la società.
Il numero alla nostra società consente precisione e facilità di comprensione: si pensi alla quotazione di Borsa di un titolo, il numero delle auto vendute, il deficit pubblico, la pressione fiscale, il numero di omicidi compiuti in un anno. Un numero, quando si veste da “percentuale”, consente di valutare un fenomeno, di capirne l’evoluzione, l’incremento, la tendenza.
Conseguentemente, cresce l’importanza della rappresentazione grafica del numero, infatti i mezzi di comunicazione di massa come i giornali, le televisioni, i siti internet sono colmi di grafici e tabelle. Per esempio, la torta permette di valutare le grandezze in proporzione, Gli istogrammi di fare classifiche e vedere con un colpo d’occhio i migliori e i peggiori , le curve consentono di seguire nel tempo l’evoluzione di una variabile.
Oggi l’informazione non può più fare a meno dei numeri e della cultura di cui sono figli.
Nell’articolo da me scelto che ho tratto da un giornale locale ho cerchiato le occorrenze matematiche…trattandosi di interventi e relativi costi che verranno fatti per migliorare la viabilità sulla strada statale 36 e 38 il maggior numero di occorrenze ha riguardato la denominazione della strada statale, costi delle opere.
DIARIO DI UNA GIORNATA A CACCIA DI NUMERI !!!!!!!!!!!
Dopo aver riflettuto sull’importanza dei numeri nel quotidiano, stamattina ho provato a prestare attenzione a tutti i numeri che incontravo….ma ho fatto di più servendomi di validi collaboratori. Chi meglio dei miei alunni avrebbero potuto aiutarmi nella mia caccia ai numeri?E’ stato molto divertente perché oltre a dirmi i numeri che vedevano avevano anche il compito di scriverli pronunciarli ad alta voce.
Ho diviso la mia osservazione in 4 sezioni:
1° sezione:osservazioni svolte a casa
Per prima cosa, mi sono concentrata sulla data della rilevazione:3/12/07,poi l’ora della sveglia:07, sui 18 gli scalini della gradinata che mi portano dalla stanza da letto al soggiorno, 1 minuto il tempo del microonde per scaldare il latte, 1 il cucchiaio di zucchero,10 i biscotti nel latte,100 percentuale di frutta presente nel succo che ho bevuto.
Inoltre, 5 il numero del canale della televisione che ho guardato, 18 i gradi presenti nella stanza,4 i libri posti nella borsa per il lavoro,2 il numero di penne nell’astuccio.
2 ° sezione: tragitto casa-scuola
700 i metri percorsi a piedi per arrivare alla scuola dove lavoro, 3euro pubblicità scritta su un manifesto che sponsorizzava un alimento,7 le persone incontrate che conoscevo ,20 le macchine che passavano in senso opposto con le rispettive targhe. Nome della via percorsa 5°alpini, e 27 gennaio tutti i numeri civici incontrati (sarebbe impossibile scriverli tutti).
3°sezione: osservazioni svolte all’interno della scuola
La denominazione della scuola:2°circolo, la classi dove insegno di 22alunni ciascuna 1 numero di alunni assenti , 6 numeri di interrogati in storia, ci sono un’infinità di numeri ( esempio dall’1al 25 ) calendario dell’avvento e tabella con i numeri fino al 100 e 23 numero della pagina che ho dato di compito.
Per quanto riguarda la posizione ero al 2°piano dell’edificio, 90 passi per giungere alla mensa (contati dai miei alunni), 24 le sedie presenti, 3 i tavoli, 30 gli attaccapanni, 5 i bambini che hanno preso 2 volte il cibo, 600 grammi porzione di riso, 4 le ceste di pane contenete ognuna 10 panini.
I miei piccoli aiutanti avevano talmente preso sul serio il gioco dei numeri che in mensa volevano perfino contare i chicchi di riso sul piatto!!!!!!!!!!!!!!!
4° sezione: osservazioni svolte a casa
5 gli sms mandati a degli amici (sono numeri anche gli stessi numeri di telefono), 7:20 orario della cena, 4 componenti della mia famiglia, 2 numero panini riscaldati nel forno a 180 °, 180 minuti durata del film visto dopo cena.
Non immaginavo che in una giornata ci potessero essere così tanti numeri!
È stato positivo avere la collaborazione dei miei alunni perché ha permesso anche a loro di accorgersi di quanto numeri ci accompagnano ogni giorno.