
In questa pagina del mio diario virtuale inserisco la recensione di un film molto toccante che riguarda un genio della matematica dalla personalità ribelle.
Credo che anche la filmografia sia utile per comprendere la personalità, la vita di alcuni geni matematici.
TRAMA
Will non ha mai frequentato il college, salvo che per lavare i pavimenti nel dipartimento di matematica del famoso MIT(Massachusetts Institute of Tecnology) prestigiosa Università scientifica dove svolge le mansioni di bidello.
Al MIT insegna un luminare (Lambeau), matematico conosciuto in tutto il mondo. Propone su una lavagna un problema molto complesso e concede un anno di tempo ai suoi allievi per risolverlo. La mattina dopo il problema è miracolosamente risolto e c'è la caccia al fantomatico genio. La cosa si ripete pochi giorni dopo. Il genio in questione è appunto Will.
Ha un'intelligenza inverosimile: dotato di una straordinaria abilità matematica è capace di risolvere in un attimo equazioni algebriche complicatissime e, grazie ad una prodigiosa memoria fotografica, è in grado d’imparare a velocità straordinaria qualunque testo (legge un libro in dieci minuti, conosce praticamente tutto lo scibile).
Si tratterebbe quindi di un genio allo stato brado!
Tutto ciò attira l'attenzione del prof. di matematica Lambeau, che lo reputa un genio. Ma gli interessi dell’insegnante nei confronti del giovane, non fermano il suo animo irrequieto, tanto che Will viene arrestato per il suo comportamento sconsiderato (provoca un’ennesima rissa in un bar).
Lambeau interviene e ottiene la libertà, promettendo al giudice di affidarlo, per un adeguato trattamento, ad uno psicologo.
Il suo intento in realtà, è quello di domare il genio per farne un personaggio di successo: un matematico di fama internazionale sfruttando la sua dote innata.
Viene rintracciato e affidato a diversi psicologi, tutti letteralmente distrutti nel difficile tentativo di curarlo, finché si arriva a Robin Williams ( Sean) che trova il modo per entrare nella complessa personalità del ragazzo.
Sean, vecchio compagno di università, insegnante e psicologo nutre da subito ammirazione per lui e che lo aiuterà a maturare per farsi strada nella vita.
Egli ha perso da poco la moglie, ed è un vuoto che non riesce ancora ad assorbire. Will lo capisce e se ne serve per metterlo in difficoltà (utilizzando la stessa tecnica con cui aveva messo k.o gli psicologi precedenti)
In questo film il vecchio psicologo aiuta il giovane ribelle a "chiudere i conti"con il passato.. Tra Sean e Will inizialmente non si instaura un bel rapporto, anche se molto sincero ( in alcune scene i loro ruoli sembrano scambiarsi) il loro rapporto è una sfida in cui entrambi si mettono alla prova a vicenda; ma il legame che sembrava impossibile riesce a trovare un punto d’incontro.
E’ possibile perché Sean non si arrende, consapevole di avere di fronte un ribelle e quindi sa anche come prenderlo. Il fatto che Sean riesca a fare la "diagnosi" di Will e avere successo dove altri hanno fallito, dipende dalle cose che hanno in comune. Entrambi sono "anti-conformisti", anche se in modo diverso: Will, consapevole delle sue qualità,(abile in matematica e con una memoria eccezionale) schernisce il "sistema" prendendosi gioco degli universitari saputelli che incontra nei locali. Ma questa formula non funziona con Sean che conosce il terreno su cui muoversi. La sfida che impegna Will e Sean non è una competizione in cui c'è un vincitore e un vinto. Al contrario: è una prova libera da costrizioni egoistiche; è un dialogo a cui i due partecipano volontariamente; è un'occasione per conoscersi senza pregiudizi.
Molto seccato per l'andamento delle cose, Lambeau rimprovera aspramente Sean, facendo riaffiorare antichi attriti dei tempi dell'università. Intanto Will, che ha rifiutato importanti proposte di lavoro, conosce Skylar, una studentessa di Harvard, con la quale inizia una relazione. Skylar gli confessa di essere innamorata ma lui rifiuta qualunque discorso affettivo, memore delle delusioni e delle violenze ricevute durante l'infanzia e l'adolescenza(è difficle provare amore quando non lo si è mai ricevuto). Avendo passato le stesse difficoltà, Sean trova finalmente gli argomenti e le parole giuste per arrivare ad una nuova comprensione con il suo paziente, che alla fine scoppia in lacrime.
E così lui rimarrà sempre genio ma non avrà le luci della ribalta puntate su di lui.
Credo che dal film trapeli inoltre il messaggio che non sempre essere un genio è una cosa positiva. A volte avere un quoziente intellettivo superiore alla media o comunque una spiccata abilità ti fa sentire diverso dagli altri (non a tuo agio). Si cerca quindi di farsi notare/accettare in altri modi mettendo in ombra la propria genialità.
DA VEDERE!
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