lunedì 7 gennaio 2008

Questo si che è "FARE MATEMATICA"!!!!!!!!


Durante il tirocinio del recupero biennio che ho svolto l’anno scorso, mi ha colpito moltissimo la visita alla scuola di metodo RINNOVATA PIZZIGONI di Miano soprattutto nell’insegnamento della matematica.
Questa scuola, pone al centro di tutta l’attività didattica le esperienze vissute dagli alunni, per questo consente a tutti di percorrere itinerari di acquisizione personale in tutte le discipline.
Muovere dall’effettiva esperienza dello scolaro vuol dire fare scuola a misura dello scolaro e promuovere perciò apprendimenti gratificanti che dispongono sempre più la mente verso una strutturazione via via più complessa del sapere.
Il raggiungimento di questo importante traguardo non è possibile attraverso la lezione frontale, ma lo è attraverso il lavoro concreto del ragazzo che, sapientemente guidato dall’insegnante, è in grado di penetrare sempre più significativamente in situazioni problematiche che aumentano progressivamente le sue acquisizioni matematiche.
L’insegnamento matematico prevede l’uso di un ricco materiale che comprende oggetti di facile uso, quali bottoni, matite, palline, pallottolieri, misure di capacità e di peso, misure lineari e quadrate: tutto materiale noto ai bambini.
L’ambito matematico in generale si presta molto bene a promuovere il fare concreto degli alunni, a tradurre numeri e figure in oggetti reali, in situazioni di vita quotidiana.
I ragazzi sono chiamati a eseguire calcoli relativi alla vita economica e organizzativa della scuola che, società in miniatura, provvede all’acquisto del materiale che gli alunni devono usare in cucina o in refettorio, nelle aule e nei laboratori, nel giardino e nell’orto.
L’impulso che la scuola dà a una ricca gamma di attività concrete fa sì che ogni bambino diventi naturalmente artefice del proprio sapere.
Ogni esperienza di calcolo, di misurazione, di valutazione, dunque, implica il rapporto diretto dell’alunno con il mondo concreto: così, l’alunno capirà il valore del peso se può usare la bilancia per pesare ogni cosa; capirà il valore dello spazio della sua aula, la grandezza di un’aiuola, lo spazio di un ambiente qualsiasi dove dovrà collocare delle suppellettili e delle cose di vario uso; capirà il concetto di volume se potrà servirsi di vari recipienti e contenitori e potrà riempirli di tutto ciò di cui dispone.
Nella necessità, dunque, di una progressiva spinta alle attività del fanciullo in ogni ambito del sapere si ravvisa l’aspetto più significativo della didattica pizzigoniana, dalla quale ogni docente può sicuramente trarre significativi orientamenti.Questa scuola è in grado secondo me, di rendere interessante ogni attività proposta togliendo l’astrattezza che troppo spesso accompagna questa materia.


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