domenica 13 gennaio 2008

INTERVISTA AL GENIO DELLA PORTA ACCANTO:MIA MADRE


L'intervista qui riportata è sta fatta a mia madre che da sempre ha avuto un rapporto positivo e costruttivo nei confronti della matematica.Nella sua vita ha svolto per un certo periodo la professione di insegnante-supplente per poi svolgere la funzione di segretaria presso varie scuole della zona dove abitiamo.
Elementi identificativi:

Nome :Franca Papini
Età
:55 anni
Professione :casalinga (baby pensionata dall’ottobre del 93)
Titolo di studio: Istituto Magistrale
Figli: 3 motivi del mio pensionamento

1)Rapporto con la matematica dalle elementari fino alla conclusione degli studi.
Riassumerò brevemente il mio rapporto con la materia includendo piccoli episodi pertinenti i miei ricordi più significativi.
1° e 2° elementare: ricordo solamente dei brividi ricorrenti alla schiena quando la maestra annunciava solenne:”ora sentiamo le tabelline”
Ogni volta mi aspettavo la mia tirata di trecce finchè non rispondevo abbastanza velocemente.
Le valutazioni sulla pagella erano comunque positive (buono).
3°,4°,5° elementare :cambio di insegnante e interesse sempre più crescente sia per l’aritmetica che per la geometria.
Ricordo quando mostravo soddisfatta il mio quaderno alla maestra:il suo sorriso e la carezza per me erano più importanti della valutazione che allora era espressa in numeri(ricordo tanti 10!!!!)
Avevo un rapporto di affetto e di fiducia tale nei confronti dell’insegnante da considerarla un’altra mamma!
Frequentavo la 5°elementare quando un bel giorno arrivò il direttore in classe( a quei tempi era un avvenimento raro) parlò con la maestra e mi chiese di uscire alla lavagna per svolgere un problema.
Dopo un certo periodo di tempo la banca locale organizzò”la festa del risparmio”
Ad ogni alunno venne regalato un salvadanaio, ma a me e ad un alunno per ogni classe vanne consegnato un libretto nominativo di risparmio contenente una cifra che ora non saprei quantificare che la banca regalava come incentivo allo studio.
Collegai in seguito i due avvenimenti.
1° e 2° media: nei primi due anni delle medie ricordo un professore anziano come un non so di noioso e ripetitivo per cui seguivo le lezioni senza interesse pur avendo un buon profitto.
3°media:l’insegnante cambiò e mi ritrovai entusiasta perché le lezioni tornavano ad essere stimolanti ed era piacevole per me interagire durante le sue lezioni.
Spesso mi mandava accanto a compagni che erano in difficoltà ed io mi sentivo importante.
Fu così che nel giudizio d’esame di terza media risultavo”provvista di notevoli e spiccate attitudini per la matematica e la geometria”
Dovevo scegliere il percorso di studi superiore e senza alcun dubbio scelsi l’Istituto Magistrale.
Le gratificazioni ricevute nel secondo ciclo delle elementari mi spronavano a ripetere quell’esperienza dall’altra parte della cattedra!)
Iniziai così con parecchie difficoltà questa nuova esperienza in quanto non ero abituata a studiare.
Fino alla 3°media mi bastava seguire le lezioni (al massimo dovevo studiare poesie e qualche brano a memoria).
La selezione in quel primo anno fu durissima ( circa il 50% degli alunni fu respinta ed io purtroppo ero fra quelli)
Ricordo che a fine anno il professore di matematica mi chiamò alla lavagna, mi fece svolgere un esercizio (che a suo dire ero l’unica della classe in grado di svolgerlo) mi fece una ramanzina, in cui era inclusa la minaccia di farmi fare il giro della scuola a pedate nel sedere e mi informò che il consiglio di classe aveva deciso di non ammettermi al secondo anno.
Mi chiese perché non studiavo le altre materie almeno la metà di quanto studiassi la matematica e la geometria..
Fu allora che mi resi conto che non avevo mai studiato( inteso come sforzo) neanche le sue materie e che per me era un gioco che mi divertiva.
La mia abilità matematica era forse dovuta che quando mi mettevo a svolgere i compitimi divertivo e quindi abbondavo negli esercizi.
Ripetei il 1°anno e notai che anche negli anni successivi rendevo nelle materie che per gli altri “era difficili” puntualmente mi beccavo l’esame di riparazione in storia e geografia.
Ero una studentessa un po’ anomala all’interno della classe perché non sapevo enunciare le varie regole, i vari teoremi e postulati di Pinco Pallino, ma invitavo il proff a darmi il testo dell’esercizio( che ho sempre svolto correttamente)e quando mi si chiedeva in base a quale regola avevo svolto un passaggio piuttosto che l’altro rispondevo che io seguivo un mio percorso logico.
Quando mi si chiedeva di dare una spiegazione a questa mia affermazione rispondevo:”se io dovessi ricordare a memoria il nome delle ossa che compongono la gamba, il nome dei muscoli interessati , il collegamento nervoso ecc..prima di fare un passo mi rifiuterei di camminare”

2)C’è una frase che dici spesso quando si presentano problemi di difficile soluzione?
“I problemi esistono perché occorre risolverli”. Solo alla morte non c’è soluzione .(per intanto)
Tutto il nostro vivere è il risultato di tanti problemi che l’uomo nel corso dei millenni ha risolto e sta cercando di risolvere.
Sicuramente l’uomo stesso ha cercato altri problemi, che bisogna riconoscere come tali.
Come l’individuo deve riconoscere e risolvere i propri problemi per vivere , anche l’umanità deve saper riconoscere e risolvere:problemi per sopravvivere

3)Come cerchi di applicare la matematica nella vita di tutti i giorni?
Prima di tutto sono l’amministratore dell’azienda famiglia : faccio il bilancio di previsione, annoto le entrate e le uscite mensili sul mio libro dei conti suddividendo le spese fisse da quelle variabili.
A fine anno sono soddisfatta se la somma prevista è stata sufficiente.
Comunque sono appagata da mio lavoro: il c|c non è mai andato in “rosso” e nemmeno ci sono rate da pagare.
Sono inoltre in grado di compilare la denuncia dei redditi e mi interesso della legge finanziaria.
Quando però i nostri politici, sono ospiti nei vari programmi televisivi e discutono sui punti che riguardano la ritenute IRPEF, le aliquote fiscali ecc mi accorgo che proprio non conoscono gli argomenti di cui stanno parlando e provo una delusione immensa.
C’è però qualcosa che mi attrae in maniera indescrivibile: le piantine degli appartamenti de delle case.
Mi impossesso delle locandine delle agenzie immobiliari e a casa per rilassarmi, immagino di modificare la disposizione dei locali.
Unisco due mini-appartamenti e ne faccio uno solo,oppure, al contrario mi diletto a ricavare due mini appartamenti da un quadrilocale (con tanto di arredamento)
Ho realizzato tante variazioni su carta della casa in cui vivo con la mia famiglia. Davvero da non credere!!!!!!!
Ho abbattuto muri, ho cambiato le misure delle camere, ho perfino abbattuto e ricostruito scale e, cosa che mi piace ancora di più ho modificatola disposizione degli arredi.
Poi soddisfatta me ne vado a dormire.

4)Quale tra i tuoi tre figli ti sembra avere il tuo stesso interresse verso la matematica?
Qui tocchi un tasto dolente.
Considerando l’approccio negativo di due mie figli condizionato da insegnanti poco preparati e umani (a mio parere) che non sono stati in grado di presentare la materia quale veramente è (soprattutto alla scuola elementare dove si gettano le basi), l’unico è il figlio intermedio.
Egli alle elementari era molto interessato , svolgeva compiti autonomamente e in maniera gioiosa.
La sua maestra era molto contenta di lui per l’entusiasmo che dimostrava e secondo lei era il più promettente della classe nelle materie scientifiche.
Purtroppo alle medie si scontrò con un insegnante che riteneva che la matematica fosse un ammasso di regole riportate a memoria.
C’era perfino compiti- in- classe in cui si chiedeva di enunciare regole senza lo svolgimento degli esercizi.
Nonostante la delusione,volle iscriversi al liceo Scientifico e lì si scontrò con le mie stesse difficoltà ma non fu fortunato quanto me.
L’insegnante riteneva che non fosse adatto a questo tipo di scuola perché era troppo sintetico negli esercizi, faceva troppe semplificazioni insomma non seguiva i metodi tradizionali.
Parole testuali dell’insegnante:”al LICEO SCIENTIFICO bisogna formare ragazzi vendibili sul mercato quindi devono studiare e basta “
Mi sono indignata constatando che la scuola manda questo tipo di messaggio : un alunno deve studiare a memoria, dimenticare, per poi riempirsi la testa di nozioni per superare l’esame finale e quindi rimuovere per sempre tutto quanto.

5)Che cosa ti affascina della materia oggi?
Oggi sono attratta dal concetto di “infinito”(sarà per l’età?)
Ho letto il libro del professor Zichicchi e sono rimasta affascinata dal suo contenuto.
Lo sto rileggendo a piccole dosi per gustare quel qualcosa il termine non è esatto ma non riesco a definirlo meglio)che non esiste in natura eppure esiste nella nostra mente sotto forma di concetto.

Spero che da questa conversazione scritta si evinca la passione, l'entusiasmo che mia madre nutre verso l'argomento; lei non si reputa di certo "il genio della porta accanto"ma solo una semplice appassionata della materia onorata di aver espresso le sue idee ad un interlecutore degno di questo nome ( mi riferisco al Proff Lariccia).

1 commento:

Giovanni Lariccia ha detto...

Beh! Veramente splendida, tra l' altro trasparente e sincera come poche!
Se ne potrebbero dedurre tante considerazioni sulle abilità innate e sulla difficoltà della scuola a tradurle apprendimento pienamente consapevole, vale a dire in conoscenze, strutture, teoremi etc.
La lettura del testo sull' infinito mi suggerisce per te, Serena, un libro tosto, ma che parla dello stesso fenomeno che ha descritto tua madre (o Zichichi?), vale a dire dell' origine del concetto di infinito nella nostra mente: Da dove viene la matematica, di Lakoff e Nunez. Ma ne parleremo più avanti!