mercoledì 2 gennaio 2008

Il teorema del pappagallo-Guedj


Eccomi qui a condividere con voi l'esperienza emozionante di un romanzo matematico che avevo letto anni fa ma che ho volutamente ripreso in questo mio lungo percorso di RISCOPERTA DELLA MATEMATICA.Libro in grado di stimolare la curiosità per la matematica e in particolare per la storia della matematica.
"…..…non ha molta importanza decidere dove comincia o finisce questa storia. Come una retta,si allunga all'infinito in entrambi i sensi; come un numero, può sempre essere allungata di un'unità. Perché è la storia dell'eterna sfida dell'uomo all'ignoto, dell'incessante desiderio di poter finalmente conoscere il mondo che ci circonda."
La trama di questo libro è un giallo che si svolge per la maggior parte a Parigi, e che ruota attorno a uno strano pappagallo, ad una famiglia molto bizzarra (ma tutto sommato molto normale), e ad un uomo morto in un misterioso incendio in Amazzonia. Infatti, un vecchio libraio di Montmartre, che da sempre si è interessato di studi filosofici, eredita una biblioteca di preziosi testi matematici da un compagno di università emigrato in Amazzonia.Questo matematico prima di morire appunto in un incendio misterioso ( nel quale vanno distrutti i suoi studi su celeberrime congetture matematiche tranne la sua biblioteca matematica comprendente rarissime edizioni di tutti i testi fondamentali) aveva confidato a un pappagallo straordinariamente loquace e intelligente la dimostrazione di un teorema ancora irrisolto.Si tratta dell'ultimo teorema di Fermat, uno fra i più geniali matematici del '600.
La trama promette un omicidio il cui mistero è nascosto tra le pagine dei testi di matematica e i cui testimoni sono proprio i più antichi matematici (Talete, Pitagora...) ambientato nel fascino di Parigi.Il libraio e la sua strana famiglia cercano allora di risolvere il mistero dalla morte del matematico in lotta contro una banda di ladri di teoremi matematici, collegata alla mafia siciliana. La soluzione è nascosto tra le pagine dei testi di matematica e i cui testimoni sono proprio i più antichi matematici (Talete, Pitagora...).
Ma più del pappagallo e del libraio, che a 84 anni scopre quell’universo affascinante che comprende di numeri, è la matematica la vera protagonista del romanzo(circa 500 pagine), con la sua storia millenaria: qui si parla della vita di tutte quelle persone che dall'antichità ad oggi hanno permesso lo sviluppo della geometria dell'algebra della logica con molti esempi, aneddoti, curiosità come gli oscuri segreti dei matematici persiani, le incredibili vicissitudini di Cardano e Tartaglia; la lunghissima successione dei decimali di JI.,da Talete ai giorni nostri, fino ad arrivare a Andrew Wiles, l’uomo che ha di recente dimostrato l’ultimo teorema di Fermat.E tutta questa storia è raccontata in modo molto discorsivo, con pochissime formule (ce ne saranno una decina in tutto il libro giuro non di più).
Alla fine l'«arida», «dura» matematica sembrerà avvincente e trascinante proprio come un romanzo.
Precisione di matematico e fantasia di narratore, dunque? "In fondo non c'è gran differenza, perché ogni teorema è una storia", risponde Denis Guedj, 60 anni, algerino, "Per un matematico - aggiunge Guedj - è come se l'universo dei numeri fosse abitato da esseri vivi".
Ma Il teorema del pappagallo è un romanzo in cui la matematica diventa animata da persone e sentimenti, non solo rigidi calcoli, assiomi e geometria; proprio questo aspetto è quello più interessante e che rende il libro particolare.. Infatti, le parti puramente narrative sono solo un punto di congiunzione tra la presentazione dei vari matematici e le loro teorie.Uno dei grandi pregi di questo libro è il saper spiegare in modo semplice e chiaro dei concetti che a scuola è raro che siano in grado di spiegare così bene, e che spesso restano dei misteri per gli studenti, formule e regole da sapere ma senza mai averle capite. Finalmente qualcuno da una spiegazione perché sono stati introdotti i numeri irrazionali (come radice di due, per capirci) o gli immaginari (come radice di meno uno), o che senso hanno, molto concretamente, numeri come pi greco o ‘e’. Inoltre, ho trovato davvero originale e interessante questo modo di parlare di matematica, narrandone la storia a partire dalle sue origini, raccontando le figure dei matematici più famosi, il loro mondo, il contesto nel quale sono vissuti ed in cui hanno sviluppato le loro teorie divenute poi celebri.
Guedj riesce abilmente a far emergere le passioni e le lotte, a volte anche cruente, che hanno coinvolto i grandi matematici nella difesa delle loro ricerche. Come ad esempio, la ricostruzione del cammino storico che ha portato alla soluzione delle equazioni algebriche e le avventure della matematica araba.
Anche il teorema del fascio di rette parallele di Talete, quello che si trova opportunamente sterilizzato su tutti i libri di scuola, può diventare avvincente ; questo scrive Guedj a proposito del teorema di Talete e delle esperienze scolastiche dei tre ragazzini:
"Ogni volta, il professore aveva parlato loro del teorema di Talete non dell'uomo; d'altra parte, durante le lezioni di matematica non si parlava mai di esseri umani". Frase davvero ad effetto!!Insomma un bel modo di avvicinarsi alla matematica ed alla "fredda aridità" di calcoli e formule che assumono un "calore" ed un fascino tutto da riscoprire.

Consiglio questo libro a chi è terrorizzato dalla matematica...scoprirà che è un mondo affascinante e niente affatto arido. Agli studenti dalle superiori in poi per scoprire che la matematica può essere affascinante, se si abbandona gli schemi scialbi in cui troppo spesso viene ingabbiata nelle aule scolastiche. Ai professori di matematica e agli ex-studenti per capire la necessaria visione del lato "umano" della scienza, e per meditare su quante cose non ci vengono insegnate a scuola!E per finire adatto a chi ha sempre odiato questa materia spero che con questo libro possa riscoprirla, come ho fatto io,vederla sotto un aspetto meno rigido e rigoroso, ma più accessibile ed emozionante...apprezzandone la vastità ed il fascino senza tempo.Un plauso per l'autore che è stato abile nel trasformare un argomento spesso tedioso, davvero intrigante !!!! Ecco uno stralcio dal romanzo particolarmente piacevole:
" a proposito, ti ho mai detto che cosa mi aveva attirato verso Pitagora? Il fatto che è stato lui a inventare la parola "amicizia", lo sapevi? Quando gli chiesero che cos'era un amico, lui rispose: «Colui che è l'altro me stesso, come accade ai numeri 220 e 284». Due numeri sono "amici" o "amicabili" se ognuno di essi è la somma di tutti i divisori dell'altro (esclusi i numeri stessi). I due numeri amicabili più celebri del Pantheon pitagorico sono appunto 220 e 284, che formano una bella coppia. Puoi fare la prova, se hai tempo. E noi due, siamo "amici"? Quali sono i tuoi divisori, Pierre? E i miei? Forse è arrivato il momento di fare la somma dei nostri divisori."
Hanno detto del libro:
"Guedj conquista il lettore grazie al suo metodo che unisce così abilmente humour, suspense e rispetto per la ragion pura." Le Monde
"Se Gaarder, con Il mondo di Sofia, è riuscito a farci riscoprire la filosofia, Guedj, in questo
romanzo che fonde la suspense con l’evoluzione della scienza, ci fa riscoprire tutta la vitalità
dell’arida matematica." L’Express


Nessun commento: